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Eh già, e dunque... blog sia!
Bello è pensare di poter affidare a questo spazio sul web 'pensieri e parole' (direbbe Battisti), ma anche 'opere e omissioni' (aggiungerebbe il cattolico credente). Confesso a voi f... [fratelli?] - no, caro lettore, non precedermi nel pensiero, intendevo dire: a voi 'futuri', nonché (spero) fedeli, lettori, che non ho in mente un piano editoriale già strutturato. L'intento è lasciare spazio al libero flusso dei pensieri, ad una sorta di stream of consciousness di Joyciana memoria, affidando a questi post sprazzi, spunti, eloqui e sproloqui che - inevitabilmente - prenderanno le mosse da ciò che maggiormente il filtro della mente trattiene in se.
E un primo spunto di riflessione me lo offre il compositore americano John Cage (Los Angeles, 1912 - New York, 1992), uno dei massimi esponenti della musica d'avanguardia. La figura di Cage, osservata dall'ottica dell'establishment culturale europeo a lui contemporaneo, fu considerata un grande esempio di cialtroneria o genialità, secondo i punti di vista. Probabilmente era inevitabile che fosse così, come spesso è accaduto a tutti quei personaggi che hanno segnato un chiaro punto di novità e discontinuità rispetto al passato.
Personalmente sono passato da un fronte all'altro della critica man mano che sono andato scoprendone l'opera e accrescendo la mia conoscenza in materia, tanto da considerare oggi questo musicista un punto di riferimento, e non solo limitando il campo a quello musicale.
I quattro assi portanti sui quali si è concentrata l'attenzione di Cage sono il suono, il silenzio, il tempo e la casualità, come ci ricorda Alessandro Luzi in questo suo post. Ma se studiare il suono e il tempo sono aspetti più che normali per un musicista, soprattutto se compositore (la musica è l'arte che organizza il tempo mediante i suoni), il dato più innovativo, e destinato a lasciare un profondo insegnamento ai posteri, è stato l'aver valorizzato il silenzio e la casualità. Proprio nel tentativo di esplorare i confini del silenzio assoluto, Cage sperimentò in prima persona lo stare in ascolto dentro una camera anecoica, per uscirne con la definitiva consapevolezza che, in quella situazione estrema di totale isolamento acustico, si può arrivare a godere dell'ascolto del battito del cuore, persino al suono del sangue che scorre nelle vene. Dunque il silenzio assoluto non esiste o, perlomeno, non esiste dove vi sia vita poiché questa, a sua volta, è movimento, e movimento comporta rumore. Forse il silenzio assoluto si potrà conoscere dopo, dopo la vita, con la morte, ma a quel punto avremo coscienza e orecchie adeguate per rendercene conto?
Cage affermava che tutti dovremmo riuscire ad apprezzare il rumore della cenere di sigaretta che cade nel posacenere. Diceva questo non per amore del paradosso, per provocazione o altro, ma, semplicemente, perché profondamente innamorato del suono in quanto tale. Tanto innamorato da approfondire quelli che chiamava "Little sounds", piccoli suoni. E una società in cui tutti noi riusciremmo a prestare attenzione a questi piccoli suoni, anziché godere solo ed esclusivamente per le bordate di decibel, musicali e non, potrebbe essere una società migliore, più disponibile all'ascolto reciproco e incline a valorizzare le differenze.
Caro John, cialtrone non sei tu, e cialtronesco non è uno sei pezzi che più ti contraddistinguono, quel 4' 33" del 1952, l'opera che - in assoluto - considero la più alta in campo musicale. Cialtroni siamo noi, o la gran parte di noi, che non siamo in grado di capire quanta profondità ci sia in quei quattro minuti e trentatré secondi, dove la musica si compone di volta in volta dell'ambiente stesso, fatto di persone, esseri viventi che, insieme, diventano l'opera stessa. E' il suono della vita, della vita di tutti i giorni, che si fa momento di ascolto e riflessione, financo a diventare momento di ascolto di noi stessi, dell'intimità dei nostri pensieri, senza inutile retorica, senza pleonastiche ridondanze del già sentito e risentito.
MB


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Sat, 17 Jun 2023 19:06:00 GMT http://www.marinobaldissera.it/blog/?post1 http://www.marinobaldissera.it/blog/rss/000000004